La riabilitazione neuromotoria si occupa della cura della disabilità, cioè della perdita o riduzione di una funzione conseguente ad un danno del sistema nervoso, sia per patologie acute di tipo vascolare o traumatico, sia per patologie di tipo degenerativo/involutivo a carattere progressivo. Le tecniche di cui si avvale la Neuroriabilitazione si fondano sulla conoscenza delle strettissime connessioni anatomiche e funzionali esistenti fra gli organi effettori del movimento (muscoli-articolazioni-tendini) e l’organo di comando, il sistema nervoso. In sintesi, dalla consapevolezza che ogni nostra attività motoria viene totalmente comandata e continuamente controllata dal sistema nervoso, discende la possibilità di agire in maniera terapeuticamente significativa su una struttura nervosa lesa o sofferente mediante stimoli sensitivi estero-propriocettivi applicati sugli organi di movimento comandati dalla struttura nervosa stessa; in altri termini, l’azione terapeutica viene esplicata da stimoli che, applicati in periferia, afferiscono al centro nervoso di controllo sfruttando le specifiche connessioni esistenti. La Neuroriabilitazione, oltre all’intervento specifico mirato al recupero del danno funzionale, si occupa, ove il recupero stesso non sia completo, di individuare le strategie più adatte per permettere al paziente di utilizzare al meglio il patrimonio motorio residuo e di ridurre quanto più possibile le conseguenze sociali e ambientali della disabilità. È stato di conseguenza allestito all’interno della Palestra di Riabilitazione Neuromotoria uno specifico Settore di Terapia Occupazionale con la precisa funzione di rieducare il disabile all’espletamento delle attività usuali della sua vita quotidiana nel suo ambiente di vita, nell’ottica di fargli riacquisire il massimo grado di autonomia, compatibilmente con l’entità della menomazione, nella gestione della propria persona e nella vita di relazione. Si è in sostanza creato un “appartamento intelligente” dotato di cucina, angolo camera e di bagno attrezzato a misura di disabile. Tutto ciò che è contenuto nell’appartamento è stato progettato per poter essere usato da Pazienti con gradi diversi di disabilità: infatti ogni componente, oltre a poter essere usato “normalmente” è dotato di servomeccanismi elettrici comandabili anche con un semplice pulsante. La fase conclusiva della Neuroriabilitazione consiste dunque nel superamento dell’handicap o svantaggio esistenziale mediante interventi rivolti all’integrazione dell’individuo neuroleso con il proprio ambiente. Le patologie di maggior interesse neuroriabilitativo sono le emiplegie, le sindromi parkinsoniane, le cerebropatie degenerative senili, la sclerosi multipla, le paralisi cerebrali infantili, la malattia di Alzheimer, i traumi cranioencefalici, le mielopatie, i politraumatismi e le lesioni complesse dell’apparato locomotore. Non è infrequente che queste patologie si accompagnino a deficit, a volte solo sfumati a volte invece così marcati da ostacolare gravemente il processo riabilitativo, a carico della sfera del linguaggio verbale e scritto, con difficoltà più o meno marcate della comprensione e/o espressione del messaggio verbale o scritto e, con maggior frequenza, della sfera cognitiva con disorientamenti spazio-temporali, turbe mnesiche, scarsa concentrazione e partecipazione alle tecniche applicate. In tali casi, gli specialisti del team riabilitativo della struttura, Neuropsicologo e Logopedista, sulla scorta dei dati emersi dalle loro valutazioni proporranno specifici percorsi di rieducazione cognitiva e logopedica.